«Nel 2023 le tensioni internazionali si sono acuite: il protrarsi del conflitto in Ucraina, lo scoppio di una nuova crisi in Medio Oriente e la crescente contrapposizione tra Stati Uniti e Cina condizionano tuttora le politiche economiche e commerciali, aumentano i rischi finanziari per le imprese e inducono una riconfigurazione degli scambi commerciali verso partner considerati più sicuri. Tali fattori concorrono a determinare un arretramento nel grado di integrazione economica fra regioni del mondo.
A fronte di queste tensioni, lo scorso anno l’economia globale è cresciuta del 3,2 per cento, poco meno del 2022. La dinamica del prodotto è stata eterogenea tra regioni: al dinamismo dell’attività negli Stati Uniti e a una generale resilienza nelle economie emergenti si sono contrapposti il forte rallentamento nell’area dell’euro e una ripresa della Cina inferiore alle attese, condizionata dalla fragilità del settore immobiliare».
È l’apertura della Relazione annuale 2023 della Banca d’Italia pubblicata lo scorso 31 maggio e di cui il Governatore Fabio Panetta ha presentato le Considerazioni finali in occasione della sua diffusione.
Per la “Sintesi” della Relazione annuale e per gli altri Documenti vai alla pagina dedicata sul sito della Banca d’Italia.