La spinta innestata dal cambiamento degli scenari climatici, di mercato e istituzionali hanno nel corso degli anni 90’ spostato l’attenzione dell’intervento pubblico nella gestione del rischio in agricoltura da un ambito nazionale (Italia e Spagna principalmente) ad un ambito comunitario.
L’argomento della gestione dei rischi è entrato solo negli ultimi decenni nel dibattito europeo sulla Politica Agricola Comune (Pac) ricevendo attenzione legislativa in ambito Comunitario con l’approvazione dell’Health Check (reg. UE 73/2009) che offriva, per la prima volta agli Stati membri, la possibilità di utilizzare, in maniera generalizzata, una parte delle risorse finanziarie destinate ai pagamenti diretti per sostenere l’accesso degli agricoltori a due tipologie di copertura: polizze assicurative e fondi mutualistici per la i danni alle produzioni causati da avversità atmosferiche, fitopatie, epizoozie ed emergenze ambientali.
È con l’attuale programmazione, però, che si conferisce un sostegno diretto agli strumenti di gestione del rischio con risorse finanziarie dedicate; introducendo un “risk management toolkit”, sono state create con la Riforma del 2013 un set di misure messe a disposizione degli Stati Membri nell’ambito dello sviluppo rurale per agevolare il ricorso degli agricoltori a tre strumenti di copertura. Oltre alle agevolazioni per la stipula di polizze assicurative e ai fondi mutualistici viene, infatti, introdotto un nuovo strumento, l’Income Stabilization Tool (IST). Il meccanismo risulta particolarmente innovativo, non tanto per la formula (mutualistica come per i fondi per la copertura dei danni), quanto per il fatto che ad essere coperto è il rischio di sperimentare significativi cali del reddito aziendale.