La Banca Mondiale ha inviato in Campania due ricercatori per studiare sul campo gli effetti della misura voluta dalla Regione Campania – Garanzia Campania Bond – che, attraverso una virtuosa collaborazione tra pubblico e privato, ha permesso a 65 aziende campane di accedere al mercato dei capitali stimolando anche un percorso di crescita manageriale del sistema imprenditoriale.
Proprio il mix di benefici, diretti e indiretti, derivanti dall’utilizzo dello strumento finanziario ideato da Sviluppo Campania è alla base dell’interesse della Banca mondiale che sta valutando di sviluppare un progetto di ricerca da sottoporre ai servizi centrali dell’Agenzia, con sede a Washington, per valutare l’effettivo impatto dello strumento di politica economica ai fini di una sua replicabilità in altri contesti , anche alla luce della collaborazione con la Commissione Europea per migliorare l’efficacia dei programmi di specializzazione intelligente nell’Ue.
Con quest’obiettivo i ricercatori si sono recati, in compagnia dell’Assessorato alle Attività produttive della Regione Campania e di Sviluppo Campania, presso alcune delle imprese campane che hanno completato il percorso previsto dalla misura attivando operazioni di finanziamento, tramite emissione di Minibond, assistite da garanzia pubblica.
Grazie a questi incontri i ricercatori hanno potuto comprendere meglio i molteplici risultati derivanti dall’utilizzo di Garanzia Campania Bond. Innanzitutto la sua composizione. Un mix bilanciato di risorse suddivise tra: capitale circolante, investimenti materiali e immateriali.
Un altro aspetto evidenziato dagli imprenditori è stato quello relativo ai tassi vantaggiosi e ai tempi, rapidi, per concludere il processo, ponendo l’accento sul fatto che sul mercato bancario è praticamente impossibile ricevere un’apertura di credito simile alle condizioni ricevute. Su quest’ultimo aspetto ha pesato, e non poco, la garanzia pubblica, offerta dalla Regione Campania e sostenuta da Fondi europei.
Inoltre completare il percorso ha significato la sistematizzazione e la certificazione di pratiche e procedure che hanno ampliato il know-how finanziario interno delle stesse aziende. È questa la componente “intangibile” di incentivo alla crescita e irrobustimento organizzativo-manageriale legata a questo strumento di finanza alternativa, che ha rappresentato per molti solo un’iniziale esperienza di accesso al capital market.
E infine, dato che non è stato sottovalutato dai ricercatori, l’adesione alla misura ha permesso alle aziende coinvolte non solo di tutelare i livelli occupazionali, in un periodo di difficoltà a causa della pandemia prima e della crisi energetica poi, ma anche di ampliare la forza lavoro.
Il progetto Garanzia Campania Bond, che coinvolge Cassa Depositi e Prestiti e Mediocredito Centrale in qualità di investitori, ha raggiunto l’emissione di 144,1 Mln€ di Minibond di cui oltre 36 Mln€ coperti da garanzia pubblica a valere su risorse del POR Campania FESR 2014-2020. L’intervento ha interessato tutte le province, Napoli e Salerno in testa, e coinvolto numerosi settori, Manifatturiero, Agro-Alimentare e Digitale/Software in via prioritaria a seguire Sanità, Energia, Logistica/Trasporto, Abbigliamento, Costruzioni/Infrastrutture e Automotive.
(Fonte: https://porfesr.regione.campania.it)
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